Archivi del mese: giugno 2015

Obiettivi

Il più grande pericolo non è quello di mirare in alto e non riuscire a raggiungere l’obiettivo, ma è quello di mirare in basso e di raggiungerlo.

Michelangelo

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Ieri e oggi

Accendeva il fiammifero sfregandolo velocemente – e il suo modo di accendere la sigaretta, di spegnere il fiammifero, tutto succedeva senza sforzo, con movimenti eleganti e fluidi. Fumava tenendo la sigaretta fra il medio e l’indice, leggermente aperti. Al mignolo portava l’anello con il topazio bruciato. 
Era il suo orgoglio, lavorare in proprio. 
Un buon intrattenitore, ricercato e benvisto, stimolante e gradevole, questo era mio padre. 
Ma c’era anche l’altro padre, quello che la sera sedeva chino sui libri a fare i conti. Il sospirare, lo scuotere la testa, il muto torcersi le mani – sì, si sfregava lentamente le mani, le stropicciava come se potesse schiacciare, stritolare le preoccupazioni. L’angoscia sempre palpabile di mio padre, e anche di mia madre, di finire estromessi dalla vita borghese, l’angoscia dell’inconcepibile declassamento. Quella paura di perdere l’indipendenza, un’indipendenza che tuttavia era garantita sempre e solo dalle banche. 

U. Timm, Come mio fratello, 73

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43 giorni sospinti dagli alisei

Mi tenni molto occupato in quei giorni, ma non stando al timone; non c’è uomo, secondo me, capace di restare a sedere al timone di una barca che viaggia attorno al mondo. Feci di meglio sedendomi a leggere i miei libri, a riparare i vestiti, a cuocere i pasti e a mangiarli in pace. Avevo già notato che non era una bella cosa essere solo e così feci amicizia con quanto era attorno a me, qualche volta con l’universo, altre con il mio io insignificante; i libri erano sempre i miei amici, e mi facevano rinunciare a tutto il resto. Nulla è stato più facile e più riposante del mio viaggio con gli alisei.

J. Slocum, Solo intorno al mondo, XI

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La degradazione dei padri

Colonne di automezzi si spingevano attraverso la città, jeep, camion, blindati, mentre i soldati tedeschi prigionieri avanzavano stracciati. La grande disponibilità ad accogliere le forme di vita americane, il cinema, la letteratura, la musica, l’abbigliamento, quella marcia trionfale veniva dal fatto che i padri non avevano capitolato solo militarmente, ma avevano capitolato anche con il loro sistema di valori e il loro stile di vita. Gli adulti sembravano ridicoli, già all’epoca in cui il bambino non era ancora in grado di trovare per questo una motivazione concettuale, ma si avvertiva – quella degradazione dei padri. C’era l’obbligo del saluto. Gli uomini dovevano togliersi il cappello davanti alle truppe di occupazione inglesi, davanti ai vincitori. Il bambino osservava gli adulti, donne comprese, che si piegavano a raccogliere i mozziconi gettati a terra dai GI. 

U. Timm, Come mio fratello, 62

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