La pace era un lusso che si esprimeva nella bellezza di una sera, pensò Jeebleh, nella calma in cui canta il grillo, in cui risuona il verso del gufo.
N.Farah, Legami, pag. 51
La pace era un lusso che si esprimeva nella bellezza di una sera, pensò Jeebleh, nella calma in cui canta il grillo, in cui risuona il verso del gufo.
N.Farah, Legami, pag. 51
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Un bravo ragazzo, semplice e stoico. Non uno spiritosone. Non un passionale. Solo un uomo adorabile destinato a farsi fottere da pazzi scatenati. In un certo senso, lo si sarebbe potuto credere un uomo assolutamente banale e conformista. Un’assenza di valori negativi e nient’altro. Educato alla piattezza, costruito per il conformismo, eccetera eccetera. La vita ordinaria e decorosa che vogliono fare tutti, e nient’altro. L’adattamento sociale, e nient’altro. La bonarietà, e nient’altro. Mentre quello che cercava di fare era sopravvivere, mantenendo il gruppo intatto. Stava cercando di farcela col suo plotone intatto. Era una guerra, per lui in definitiva. C’era qualcosa di nobile in quell’uomo. Rinunce dolorose hanno caratterizzato la sua vita. E’ stato coinvolto in una guerra che non aveva cominciato, e si è battuto per tenere tutto insieme, e ci ha lasciato le penne.
P.Roth, Pastorale americana, pag. 71
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ciascuno di noi ricorda e dimentica secondo uno schema labirintico che rappresenta un segno di riconoscimento non meno caratteristico di un’impronta digitale
P. Roth, Pastorale americana, pag. 60
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Il pericolo ha un odore particolare, solo che si può fare ben poco per evitarlo tra il momento in cui lo si avverte e quello in cui arriva la morte.
N. Farah, Legami, pag. 17
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