Come è quasi impossibile che una donna sia irritante per un vero uomo, e come, per una donna, un uomo non è mai del tutto disprezzabile o da buttar via, finche rimane un uomo, così la gente del nord, dai capelli rossi e dal carattere impetuoso, ebbe una pazienza infinita con i paesi e le razze dei tropici. Dal loro paese e dalla loro gente non tolleravano nessuna bizzarria, ma accettavano con umiltà e rassegnazione la siccità degli altipiani africani, le insolazioni, la peste dei bovini e l’inettitudine dei servi indigeni. Intuivano che nel contatto con una razza completamente diversa c’era una possibilità di comunione assoluta, quasi di identità: e il loro individualismo spariva. I popoli dell’Europa meridionale e quelli di sangue misto non capiscono questa possibilità: la criticano o ne ridono proprio come gli uomini poco maschili ridono dei sospiri dell’innamorato, e le donne razionali e poco pazienti con i loro uomini si indignano contro Griselda.
K. Blixen, La mia Africa, parte I,1
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