Se si vuol mettere in relazione l’apparire della scrittura con certi tratti caratteristici della civiltà, bisogna cercare in un’altra direzione. Il solo fenomeno che l’abbia fedelmente accompagnata è la formazione delle città e degli imperi, cioè l’integrazione in un sistema politico di un numero considerevole di individui e la loro gerarchizzazione in caste e in classi. Tale è, in ogni caso, l’evoluzione tipica alla quale si assiste, dall’Egitto fino alla Cina, nel momento in cui la scrittura fa la sua apparizione: essa sembra favorire lo sfruttamento degli uomini prima di illuminarli. Questo sfruttamento, che permetteva di raccogliere migliaia di lavoratori per costringerli a compiti estenuanti, meglio della relazione diretta considerata testé. Se la mia ipotesi è esatta, bisogna ammettere che la funzione primaria della comunicazione scritta è di facilitare l’asservimento. L’impiego della scrittura a fini disinteressati, in vista di trarne soddisfazioni intellettuali ed estetiche, è un risultato secondario, se pure non si riduce più spesso a un mezzo per rafforzare, giustificare e dissimulare l’altro.
C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, 252