Archivi del mese: febbraio 2014

La storia nel presente

Con tutte quelle prove materiali, per un momento si ha la sensazione di poter possedere il passato, di poterlo avere, ma il presente prende dal passato solo quello che vuole, allore è sempre del presente che si tratta, perchè ogni periodo interpreta la storia in modo diverso. Anche noi un giorno faremo parte di questa curiosa astrazione. Ciò che pensavamo di noi stessi sarà travisato a seconda degli umori di un’epoca successiva.

Cees Nooteboom, Verso Santiago, pag. 33.

Lascia un commento

Archiviato in Filosofia

Manifesto

Una generazione noncurante emerge silenziosa, appare già per le strade,
Le labbra della gente salutano solo chi lavora, ama, soddisfa e sa effettivamente,
Fra breve non ci saranno più preti, affermo che la loro opera è compiuta,
Qui la morte non ha imprevisti, ma la vita è eternamente imprevedibile,
Il tuo corpo, i tuoi modi, i tuoi giorni sono splendidi? dopo la morte sarai superbo,
Giustizia, salute, rispetto di se stessi, aprono la via con forza irresistibile;
Come osate anteporre qualcosa ad un uomo?

W. Whitman, da Presso la riva dell’Ontario azzurro, 15

Lascia un commento

Archiviato in Poesia

La città che emerge

La vita urbana offre uno strano contrasto. Benché essa rappresenti la forma più complessa e più raffinata della civiltà, l’eccezionale concentrazione umana che realizza su un piccolo spazio e la durata del suo ciclo fanno sì che nel suo crogiolo precipitino attitudini inconsce, ognuna infinitesimale, ma che, secondo il numero di individui che le manifestano allo stesso titolo e nella stessa maniera possono grandi effetti. Tale è l’espandersi delle città da oriente verso occidente, e il polarizzarsi del lusso e della miseria secondo questo asse, fenomeno incomprensibile se non si riconosce questo privilegio, o questa schiavitù, delle città che, come un microscopio e grazie all’espandersi che è loro proprio, fa sorgere sul filo della coscienza collettiva il brulichio microbico delle nostre ancestrali e sempre vive superstizioni.

C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, cap. 13

Lascia un commento

Archiviato in Scienze naturali

La biblioteca circolante

Quando morii, la Biblioteca circolante
che avevo organizzata per Spoon River,
e di cui avevo avuto cura per il bene di menti avide,
fu venduta all’asta sulla pubblica piazza
come per distruggere l’ultimo vestigio
della mia memoria e della mia influenza.
Giacché, tra i tuoi figli, quelli che non capivano l’importanza
di conoscere Le Rovine di Volney come l’Analogia di Butler
e il Faust cosí come Evangelina,
erano i veri potenti nel villaggio,
e spesso mi chiedevate:
«A che serve conoscere il male nel mondo?»
Io sono fuori della tua strada ora, Spoon River;
scegli il tuo bene e chiamalo il bene.
Perché io non riuscii mai a farti capire
che nessuno sa che cosa è il bene
se non sa che cosa è il male;
e nessuno sa che cosa è vero
se non sa che cosa è falso.

E. Lee-Masters, Seth Compton

Lascia un commento

Archiviato in Poesia

Il prezzo della lana

Sapete per cosa preghiamo qui? Per che cosa preghiamo, con cattiveria? Per uno brutto inverno in Europa. Fa alzare il prezzo della lana.

B. Chatwin, In Patagonia, 4

Lascia un commento

Archiviato in Letteratura

Non madre, non figlio

Polvere della mia polvere,
e polvere con la mia polvere,
oh bimbo, tu che moristi mentre entravi nel mondo,
morto con la mia morte!
che non conoscesti il Respiro, per quanto provassi,
e il cuore ti batteva quando vivevi con me,
e si fermò quando mi lasciasti per la Vita.
È bene cosi, bimbo mio. Cosi mai percorresti
la lunga, lunga strada che comincia coi giorni di scuola,
quando i ditini si appannano sotto le lacrime
che cadono sulle lettere storte.
E il primo dolore, quando un piccolo amico
ti abbandona per andare con un altro;
e la malattia, e il volto della Paura accanto al letto;
la morte del padre o della madre;
o la loro vergogna, o la miseria.
L’infantile dolore dei giorni di scuola finisce
e la natura cieca ti fa bere
alla coppa dell’Amore, benché tu sai che è avvelenata.
A chi si sarebbe levato il tuo viso fiorito?
Quale sangue avrebbe gridato all’unisono col tuo?
Puro o contaminato, non importa, è sempre sangue che fa appello al sangue.
E poi i figli — oh, che cosa sarebbero stati?
E quale il tuo dolore? Bimbo! bimbo!
La Morte è meglio della Vita!

E. Lee-Masters, Elizabeth Childers

Lascia un commento

Archiviato in Poesia

L’anima-ragno

Le abitudini della famiglia, il linguaggio, le compagnie, il mobilio, il cuore gonfio di tenerezza,
L’affetto che non si può rifiutare, il senso di ciò che è reale e il pensiero se dopo tutto si mostrasse irreale,
I dubbi del giorno e i dubbi della notte, l’incuriosito se e come,
Se ciò che appare è realmente in quel modo, o è solo polvere e bagliori,
Uomini e donne che affollano le strade che cosa sono se non polvere e bagliori?

W. Whitman, Un silenzioso e paziente ragno

Lascia un commento

Archiviato in Poesia

Tra civiltà e folle ribellione

D’altra parte, si tratta proprio di superstizioni? In talune predilezioni o tendenze vedo piuttosto il segno di una saggezza che i popoli selvaggi hanno spontaneamente praticato, mentre la ribellione moderna è la vera follia. Essi hanno spesso saputo raggiungere col minimo sforzo la loro armonia mentale. Quale logorio, quale irritazione inutile ci risparmieremmo se accettassimo di riconoscere le condizioni reali della nostra esperienza umana, e pensassimo che non dipende da noi liberarci interamente dai suoi limiti e dal suo ritmo? Lo spazio ha dei valori propri, come i suoni e i profumi hanno dei colori e i sentimenti un peso.

C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, cap. 13

Lascia un commento

Archiviato in Letteratura, Psicologia

Connessi

Non può più cadere una foglia senza influire su ciascuno di noi. Non ci sono posti dove nasconderci. Tutti noi influiamo l’uno sull’altro. É un’unica, immane vibrazione che si irradia in ogni direzione. E meglio che incominciamo a costruire i nostri ponti, altrimenti i crepacci diventeranno così profondi che non riusciremo mai a scavalcarli.

L. Buscaglia, Vivere amare capirsi, cap. 5

Lascia un commento

Archiviato in Psicologia

Misteriose polarizzazioni urbane

Infine, bisogna tener conto degli elementi misteriosi che operano in tante città, facendole sviluppare in direzione di ponente, e condannando così i loro quartieri orientali alla miseria e alla decadenza; espressione elementare, forse, di quel ritmo cosmico che, dalle sue origini, ha pervaso l’umanità con la convinzione inconscia che il senso del movimento solare sia positivo, il senso inverso negativo; che l’uno traduca l’ordine, l’altro il disordine. Da tempo, infatti, non adoriamo più il sole e abbiamo smesso di attribuire ai punti cardinali qualità magiche, colori e virtù. Ma per quanto il nostro spirito euclideo sia diventato ribelle alla concezione qualitativa dello spazio, non possiamo impedire che i grandi fenomeni astronomici, o anche soltanto meteorologici, influiscano sulle diverse zone della terra con un coefficiente impercettibile ma indelebile; non possiamo impedire che, per ogni uomo, la direzione est-ovest sia quella del compimento; e che per l’abitante delle regioni temperate dell’emisfero australe il Nord sia la sede del freddo e della notte, il Sud quelLa del calore e della luce.

C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, cap. 13

Lascia un commento

Archiviato in Letteratura, Scienze naturali