Archivi del mese: aprile 2014

L’anticonformista

Lasciatemi fare a modo mio,
Altri promulghino leggi, io non voglio curarmi delle leggi,
Altri incensino gli uomini insigni e sostengano la pace, io sostengo la sommossa e il conflitto,
Non lodo nessuna eminenza, biasimo apertamente chi fu stimato il più degno.

(Chi sei? Di che ti sei reso colpevole segretamente per tutta la vita?
Ti sottrarrai tutta la vita? tutta la vita razzolando e ciarlando?
E chi sei tu che blateri a memoria anni, pagine, lingue, ricordi,
Nemmeno oggi sapendo che non sai come pronunciare correttamente una sola parola?)

W. Whitman, da Uccelli di passo

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Hibakusha in Alaska

Penso con compassione agli eschimesi come hibakusha, la parola giapponese che significa “persone che risentono gli effetti dell’esplosione”, coloro che continuano a soffrire per gli effetti di Hiroshima e Nagasaki. Gli eschimesi sono intrappolati in una lunga, lenta detonazione. Tutto ciò che sanno di un buon modo di vivere si sta disintegrando. La voce sofisticata e ironica della civiltà afferma che le loro intuizioni sono banali: ma non lo sono.

Barry Lopez, Sogni artici, pag. 391.

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Archiviato in Filosofia, Psicologia

Reportage

In quel periodo cercavo di studiare l’arte del reportage ed Erodoto mi pareva un maestro di prim’ordine. Mi intrigava soprattutto il rapporto tra Erodoto e la gente che incontrava: tutto quello che si scrive nei reportage proviene dalla gente e il valore di un testo dipende molto dalla qualità del rapporto io-lui, io gli altri. Dipendiamo dagli altri e il reportage è forse il più collettivo dei generi letterari.

Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto, pag. 165.

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Con la calcolatrice alla cintura

La probabilità è un’arte liberale, figlia dello scetticismo, non uno strumento per persone con la calcolatrice alla cintura che soddisfa il desiderio di produrre calcoli stravaganti e certezze. Prima che il pensiero occidentale sprofondasse nella mentalità “scientifica”, ossia in quello che viene definito con arroganza “illuminismo”, la gente usava la mente per pensare, non per calcolare.

Nassim N. Taleb, Il cigno nero, pag. 143

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Archiviato in Aforsimi, Filosofia

Lo sviluppo e la crescita.

Abbiamo fatto tanta strada, pensavo, per lasciarci smantellare dalle nostre tecnologie, per essere traditi dalle connivenze politiche o dall’avidità impersonale di una grande società anonima?

Barry Lopez, Sogni artici, pag. 56.

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Resistenza vista da Montale

Resistere al vincitore
merita plausi e coccarde,
resistere ai vinti quand’essi
si destano e sono i peggiori,
resistere al peggio che simula
il meglio vuol dire essere salvi
dall’infamia, scampati (ma è un inganno)
dal solo habitat respirabile
da chi pretende che esistere
sia veramente possibile.

E. Montale, da Botta e risposta III

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Stupirsi

Non perdete mai la capacità di stupirsi tipica dei bambini. È troppo importante. È quella a spingerci ad andare avanti, ad aiutare gli altri.

Randy Pausch, The last lecture.

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Archiviato in Aforsimi, Psicologia

Dottrina di un partito politico

I partiti più inconsistenti e quelli più rigidamente organizzati sono identici quanto a vaghezza della dottrina. Nessun uomo, per quanto profondamente abbia studiato la politica, sarebbe capace di fornire un’esposizione chiara e precisa della dottrina di alcun partito – compreso, ove si dia il caso, il proprio.
Le persone non ammettono questo fatto neppure a sè stesse. Se lo facessero, sarebbero ingenuamente inclini a vedervi una traccia di incapacità personale, non essendosi rese conto che l’espressione dottrina di un partito politico non può mai, per la natura delle cose, avere alcun significato.

Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, pag. 33.

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Lampi improvvisi dell’anima

Dapprima non potrai sapere che cosa significano,
e non lo saprai forse mai,
e noi non potremo mai dirtelo:
questi lampi improvvisi dell’anima,
come folgore fioca su nuvole candide
a mezzanotte quando c’è la luna.
Vengono in solitudine, o forse
sei seduto con un amico e d’improvviso
cade un silenzio nel discorso, e i suoi occhi
senza un guizzo ti guardano:
avete visto insieme il segreto,
egli lo vede in te, tu in lui.
E così palpitate, seduti, per timore che il Mistero
vi sorga di fronte e vi fulmini
con un fulgore come quello del sole.
Siate coraggiose, anime che avete simili visioni!
Mentre il vostro corpo è vivo, come il mio è morto,
voi avete afferrato un sentore dell’etere
riserbato a Dio stesso.

E. Lee-Masters, Faith Matheny

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Parole

Un canto della terra che gira, e di palole che l’accompagnano,
Credevi che fossero quelle le parole, quelle linee dritte? quelle curve, angoli, puntini?
No, quelle non sono le parole, le parole sostanziali sono nel suolo e nel mare,
Sono nell’aria e sono in te.

Credevi che fossero quelle le parole, quei suoni deliziosi dalle bocche dei tuoi amici?
No, le autentiche parole sono più deliziose.

I corpi umani sono parole, miriadi di parole
(Nelle poesie migliori, il corpo ricompare, d’uomo o di donna, ben formato, ilare, spontaneo,
Sano in ogni sua parte, attivo, ricettivo, senza pudore o necessità di pudore).

Aria, suolo, acqua, terra quelle sono parole,
Anche io – la mia essenza compenetrata nella loro – sono parola, il mio nome è niente per loro,
Anche se fosse detto in tremila linguaggi, che cosa saprebbero aria, suolo, acqua, fuoco, del mio nome?

W. Whitman, da Un canto della terra che gira

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