Che tipo di esistenza mentale era stata la sua ?
Cos’aveva minacciato, se una minaccia era esistita, di modificare la traiettoria dello Svedese? Nessuno attraversa la vita senza restare segnato in qualche modo dal rimpianto, dal dolore, dalla confusione e dalla perdita. Anche a quelli che da piccoli hanno avuto tutto toccherà, prima o poi, la loro quota d’infelicità; se non, certe volte, una quota maggiore. Nella vita dello Svedese doveva esserci stata la coscienza e doveva esserci stata la sventura. Eppure, non riuscivo a immaginare la forma presa dall’una e dall’altra, non riuscivo ancora a vedere dentro di lui: nel residuo della mia immaginazione adolescenziale ero sempre convinto che quella dello Svedese fosse stata una vita interamente priva di dolori.
P.Roth, Pastorale americana, pag. 24