Spesso la letteratura dell’esplorazione artica viene proposta come l’attestazione della volontà risoluta di fronte alle minacciose fortificazioni del paesaggio. È più utile, credo, accantonare questa nozione… che il territorio sia un avversario deciso a sconfiggere gli umani è che quanti passarono di qui furono eroi o falliti sotto questo aspetto. È meglio contemplare la documentazione del desiderio umano di conquistare qualcosa di significativo, di liberarsi d’una parte del peso tetro della vita. Quel peso era ignoranza, povertà di spirito, indolenza, rischio di smarrirsi nell’anonimato e nella miseria. Il paesaggio spietato divenne il punto focale del desiderio di distaccarsi da tutte queste cose e di vincerle. In questi resoconti artici, quindi, vi sono le trame dei sogni di noi tutti.
Barry Lopez, Sogni artici, pag. 302.