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Il desiderio del padre

Cosa sarebbe successo se. Una domanda assolutamente superflua e rivolta sempre anche a chi la fa, in che misura le cose gli sembrano mutabili, esposte all’intervento dell’agire razionale. Anche se mia madre non ha mai mosso un rimprovero a mio padre. Vale a dire che si era davvero arruolato volontariamente, non l’aveva convinto il padre. Ma non ce n’era stato bisogno. Era stata solo la realizzazione silenziosa di quel che il padre desiderava, in sintonia con la società.

U. Timm, Come mio fratello, 53

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Tutte quelle biforcazioni

La storia fa il suo ingresso quando lo spazio del possibile che avrebbe potuto essere esplorato è più grande, o immensamente più grande, di ciò che si è realizzato perfettamente. Proprio perché il reale della biosfera è così minuscolo, se comparato a quello che avrebbe potuto verificarsi negli ultimi quattro miliardi e ottocento milioni di anni, e poiché gli agenti autonomi possono evolversi attraverso variazioni ereditabili che inducono la propagazione di accidenti congelati nelle linee di discendenza, la biosfera è profondamente dipendente dalla storia.

Stuart Kauffman, Esplorazioni evolutive, pag. 198.

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Quelle debolezze fatali

Niente è più terribile che osservare un uomo colto nel mezzo non di un crimine, ma di una debolezza più che criminale. Una saldezza d’animo assai comune ci impedisce di diventare criminali in senso legale; è da queste debolezze che non ci si può salvare — dalle debolezze sconosciute, ma forse sospettate, come in certe parti del mondo si sospetta la presenza di serpenti in ogni cespuglio — da debolezze che possono rimanere annidate in noi, visibili o invisibili, temute o virilmente disprezzate, represse o magari ignorate per più di metà della nostra vita. Cediamo alla tentazione di fare cose per le quali ci coprono di insulti e cose per le quali veniamo condannati alla forca, e tuttavia lo spirito può sopravvivere — sopravvivere alla condanna, sopravvivere al capestro, per Giove! E ci sono cose — che sembrano insignificanti a volte — che invece segnano la nostra fine assoluta.

J. Conrad, Lord Jim, V

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Il tempo

Congiunto è ciò che non può separarsi o dividersi
da un corpo qualsiasi senza causarne la fine:
la pietra che pesa, il fuoco che arde, l’acqua che scorre
ciò che possiamo toccare ed il vuoto intangibile.
Invece l’essere servi, la povertà e la ricchezza
la libertà, la concordia e la guerra, ed ogni altra cosa
di cui l’avvento o il distacco non mutino in niente
la sostanza dei corpi noi li chiamiamo “accidenti”.
Anche il tempo lo è. E solo quel che consegue
dalle cose che accaddero in un lontano passato,
stanno accadendo adesso o accadranno in futuro.

Lucrezio, De rerum natura, I-451

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Confini di responsabilità 

…Si pensa una brutta, malvagia azione, ma non la si fa… poi tutto avviene come si aveva pensato, ma non completamente, fino ad un certo punto, in modo da poterne ancora impedire l’esecuzione… Cosa si deve fare allora? si cercherà di opporsi, d’impedire che questa cosa orribile avvenga… se non lo si fa, è come se si fosse stati complici dal principio alla fine

A. Moravia, Gli indifferenti, 280

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Riflessi di epoche

Noi ci rendiamo conto che i movimenti migratori che ho tentato di tracciare or ora sono del tutto superficiali e che le grandi civiltà del Messico o delle Ande sono state precedute da qualcosa d’altro Già nel Perù e in diverse regioni dell’America del Nord, sono venuti alla luce resti dei primi occupanti: tribù senza agricoltura seguite da società contadine e giardiniere, ma che non conoscevano ancora né il granturco né le stoviglie; i raggruppamenti che si formarono poi praticavano la scultura su pietra e la lavorazione dei metalli preziosi, in uno stile più libero e più ispirato di tutto ciò che verrà dopo. Gli incas del Perù, gli aztechi del Messico, che credevamo espressione e riassunto di tutta la storia americana, sono tanto lontani da quelle vive sorgenti quanto il nostro stile impero lo è dall’Egitto e da Roma a cui si è tanto ispirato.

C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, 212

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Come certi gemelli

Voi che recalcitrate contro il Destino,
ditemi come avviene, su questo pendio
che precipita al fiume,
esposto al sole e al vento del Sud,
come avviene che una pianta trae dal suolo e dall’aria
del veleno e si fa edera amara,
mentre un’altra dal suolo e dall’aria
trae dolci elisiri e colori, e diventa corbezzolo?
e prosperano entrambe?
Voi potete biasimare Spoon River per ciò che è:
ma chi vorrete biasimare per la volontà in voi
che si nutre e vi rende gramigna,
dente di leone o verbasco,
e che non sa mai servirsi dell’aria o del suolo
per rendervi gelsomino o wistaria?

E. Lee Masters, Calvin Campbell

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Spiegazioni

E invece ora ho capito che no, che tante delle vicende a cui assistiamo e dei mali che ci tocca vivere non hanno né una spiegazione né un artefice, accadono e basta, è il muoversi disordinato e inarrestabile delle particelle, dei nostri corpi, degli oggetti e degli animali, è il frutto del dispiegarsi delle nostre energie e delle azioni a cui ci hanno condotto i nostri pensieri.

F. Soriga, Il cuore dei briganti, 26

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Destino

che strana missione o compito è questo, apparire e scomparire perchè io percorra altri passi che non avrei percorso

Javier Marìas, Domani nella battaglia pensa a me, pag. 120

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Dietro a ciascun soldato c’è una donna

Knowlt Hoheimer se ne andò alla guerra
il giorno prima che Curi Trenary
denunciasse davanti al pretore Arnett
quel furto di porci.
Ma non è questa la ragione per cui si fece soldato.
Mi sorprese che scherzavo con Lucius Atherton.
Bisticciammo e gli dissi
di non venirmi piú tra i piedi.
Allora rubò i porci e andò alla guerra —
dietro a ciascun soldato c’è una donna.

E. Lee-Masters, Lydia Puckett

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