«Distenditi, vuota la mente di tutto quello che la occupa, rilassa i muscoli, sciogli tutti i nodi. Respira profondamente. Senti il tuo respiro, seguilo, dentro le braccia, le mani, le gambe; senti come pulisce, porta via, risana. Immagina il tuo respiro che spazza via tutte le impurità. Lascia che ogni parte del tuo corpo sprofondi nel pavimento, lascia liberi tutti gli organi, immagina che i reni si adagino sul pavimento, fai si che la pelle sui fianchi si stacchi dalle ossa e nell’angolo interno del tuo occhio lascia che sorga una profonda gioia. Lasciati andare. Sei disteso sulle ginocchia di Madre Terra. Resta lì, nello spazio dell’universo, senza fare nulla, senza pensare a nulla. Sciogli quel groppo che hai in gola per qualcosa che non sei riuscito a fare. Via, via, ammorbidiscilo. Sei felice anche se nessuno ti capisce. Sei tu che, con tutta la tua energia, lasci andare tutto ciò che ha preso posto nel tuo corpo, ma che non appartiene al tuo corpo. Via, via…»
T. Terzani, Un altro giro di giostra, 298